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Dalle penne d'Oca alla Biro: ecco com'è stata inventata la penna a sfera

Dalle penne d'Oca alla Biro: ecco com'è stata inventata la penna a sfera

“Meravigliarsi di tutto è il primo passo della ragione verso la scoperta.”

E fu così che nell’estate 1943, il giornalista ungherese Lazlo Biro mentre passeggiava tra le strade di Budapest, vedendo un gruppo di ragazzini che giocavano a biglie ed osservando che le sfere, dopo essere passate in una pozzanghera di fango, lasciavano sul terreno una regolare ed umida striscia di sporco, ebbe la geniale intuizione che rivoluzionò il mondo della cancelleria e della scrittura.

Nasceva per caso, in una giornata uggiosa, l’idea della penna a sfera, che ancora oggi porta il nome del suo inventore: la biro, il cui brevetto fu acquistato e perfezionato da Marcel Bich che lo portò in Europa, al grande pubblico, nel 1950.

Il calamo, le penne d'oca, le penne con pennino metallico, e la stilografica furono in tempo record sostituite dalla penna a sfera, un oggetto praticissimo con un inchiostro che asciuga subito, non sbava sul foglio e non sporca le dita inventato dal chimico Gyorgy Biro, fratello dell’ideatore della penna a sfera.

Dalla genialità di due fratelli era nata la fedele compagna in tanti momenti della vita, a scuola e al lavoro, lo strumento che utilizza l'inchiostro dei giornali che si asciuga in fretta, e un meccanismo simile a quello dei rulli di carta che lo trasferiscono sui fogli.

Oggi questa invenzione semplice e sobria ha dato origine a prodotti esclusivi artigianali ed industriali, pensati per gli amanti della cultura, penne che, per la loro eleganza e rarità, sono ricercatissime dai collezionisti.

Si differenziano per tecnologia, tipo di scrittura, materiale e design, infatti esistono penne in metallo (acciaio, argento, oro, alluminio), in plastica, in legno, in pietra per soddisfare le scelte personali in base a preferenze in termini di dimensioni, peso e forma ed in base alle esigenze adeguate al tipo di scrittura.

Le penne a sfera, sono sicuramente le più diffuse sul mercato, le più “anziane” e contengono un inchiostro molto denso, a base oleosa che può essere conservato per anni. Sono poco costose, ideali per un utilizzo quotidiano, affidabili, in grado di scrivere su carta a più copie, senza necessità di manutenzione e disponibili sia con cappuccio che a scatto con punte di varie dimensioni da 1 millimetro a 0,7 millimetri.

Per un tratto continuo, piacevole e molto fluido una variante è data dalle penne a roller che utilizzano un sistema a sfera che rotola per trasferire sulla carta un inchiostro liquido a base d’acqua o gel che viene assorbito più facilmente e non necessita di troppa pressione.

L’invenzione del Novecento che ha cambiato per sempre il nostro modo di scrivere non ha permesso a Birò di arricchirsi ma il 29 settembre, nel giorno della sua nascita, oggi si celebra il “Giorno dell’inventore” e questo lo ha certamente reso immortale.

Note sull'autore

Ginevra Schiavon

Esperta di e-commerce e copywriter, Ginevra Schiavon è content manager per il blog di commercioVirtuoso.it.

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